Un po’ di Noi

La Scuola dell’Infanzia Macchi Ricci è nata nel 1894 e da allora ha sempre svolto un servizio pubblico, rivolto alla crescita integrale dei bambini dai 3 ai 6 anni, indipendentemente dalla nazionalità e dalle convinzioni religiose.


Da sempre animata delle Figlie di Maria Ausiliatrice coadiuvate da personale laico, la Scuola Macchi Ricci è una Scuola d’ispirazione Cattolica che, con D.M. n° 2106D/20 del 11/03/2002, ha ottenuto la qualifica di “Scuola Paritaria”.

Dopo quasi 130 anni dalla sua fondazione, il nuovo Consiglio di Amministrazione ha intrapreso un percorso di riqualificazione con il desiderio di rispondere ai bisogni delle famiglie del territorio e l’obiettivo di continuare a far crescere e migliorare la nostra amata Scuola dell’Infanzia.

Per questo motivo, dall’anno scolastico 2023/2024 ha aggiunto ai suoi servizi la Sezione Primavera allargando le proprie competenze educative anche alla fascia 24-36 mesi.

Nello stesso anno, a settembre 2023, la scuola è stata arricchita dall’arrivo di Chiara Mazzucchelli, la prima Coordinatrice laica della storia della Macchi Ricci.

Il metodo educativo, rimasto invariato nel tempo e ispirato a Don Bosco e Maria Domenica Mazzarello, sintetizza l’esperienza pedagogica di questi santi educatori nel trinomio: Ragione, Religione, Amorevolezza.

Ecco i principi fondamentali su cui si basa tale metodo:

  • animare e rendere unica ogni attività didattica-formativa;
  • creare un ambiente in cui bambini e bambine possano sentirsi riconosciuti, rispettati e amati;
  • dare autentica importanza alla relazione e al rapporto educativo con ciascun bambino e ciascuna bambina;
  • coinvolgere e creare alleanze educative con le famiglie;
  • educare all’accoglienza ed alla solidarietà attraverso la valorizzazione delle differenze e dell’unicità di ciascuno;
  • favorire l’educazione alla fede.

La nostra scuola si propone come contesto privilegiato di sperimentazione, cura, relazione e apprendimento, nel quale insegnanti ed educatrici sono registe attente e preparate delle esperienze vissute dai bambini e dalle bambine. I nostri “piccoli esploratori” sono costruttori attivi delle proprie conoscenze, veri e propri attori protagonisti delle esperienze vissute a scuola, pensate e progettate dall’equipe educativa per favorire l’esplorazione del mondo, facendo tesoro delle intuizioni e delle scoperte di ciascuno.


Tenendo come sfondo la Raccomandazione Europea sulle Competenze Chiave per l’apprendimento permanente (22 maggio 2018), la nostra scuola si allinea alle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia (4 settembre 2012), strutturando la propria azione educativa per il raggiungimento di quattro macro-obiettivi:

1Consolidare l'Identità

Parlare di identità e, più nello specifico, di un’identità che si consolida, può sembrare una richiesta altissima per un bambino o una bambina di 2, 3, 4 e 5 anni. Eppure già a quest’età si vivono esperienze significative e determinanti per la costituzione del proprio IO. Consolidare l’identità significa, allora, imparare a conoscersi e a riconoscersi, vivendo serenamente tutte le dimensioni del proprio io. Significa prendere gradualmente consapevolezza del proprio fare e del proprio sentire, riconoscendosi come esseri umani unici e irripetibili. Significa sentirsi sicuri di sperimentarsi in un ambiente sociale allargato in diversi ruoli e diverse identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, riti, linguaggi condivisi, ecc.

2Sviluppare l'Autonomia

Questo è uno dei primi obiettivi che i genitori si aspettano di raggiungere al termine della Scuola dell’infanzia; sentiamo spesso dire: “Vorremmo che nostro/a figlio/a diventasse più autonomo/a”.
Essere autonomi, però, non significa solamente saper fare da soli. Guidare i nostri bambini in un percorso che sviluppi la loro autonomia ha un significato molto più ampio e plurale: significa accompagnarli ad imparare ad avere fiducia in sé e nelle proprie capacità, a provare soddisfazione nel fare da soli, sapendo chiedere aiuto all’occorrenza. Essere autonomi significa imparare ad esprimere i propri sentimenti, le proprie emozioni e i propri pensieri, significa manifestare in maniera costruttiva la propria insoddisfazione o frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie adeguate alle diverse situazioni e contesti; significa partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.

3Acquisire Competenze

La principale competenza da acquisire è quella di imparare ad imparare, ovvero imparare a predisporsi all’esperienza di apprendimento, qualsiasi esso sia, perseverando nell’acquisizione delle conoscenze anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni ricevute.
Allargando il nostro sguardo, allora, ci accorgeremo che acquisire conoscenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti, ecc. Acquisire competenze significa anche ascoltare e comprendere narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; significa essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.

4Vivere le prime esperienze di Cittadinanza

Ad un primo sguardo, percepirsi “cittadina” o “cittadino” e agire come tali può sembrare un obiettivo molto alto per bambini e bambine dai 2 ai 6 anni; eppure è proprio nel contesto scolastico che i nostri figli si sperimentano per la prima volta in un ambiente di pari, fuori dal nucleo familiare ristretto, imparando a scoprire e a riconoscere “l’altro da sé”, attribuendo progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni.
In questo senso, vivere le prime esperienze di cittadinanza significa riconoscere l’esistenza e porre attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, rendendosi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.

La Scuola dell’Infanzia Macchi Ricci aderisce all’AVASM, Associazione Scuole Materne di Varese, che offre un competente coordinamento pedagogico di zona ed è affiliata alla FISM, Federazione Italiana Scuole Materne, che federa oltre 6.700 scuole dell’infanzia pubbliche paritarie, non-profit, cattoliche o di ispirazione cristiana.

Dal 2023 la nostra scuola fa parte del CPT, Coordinamento Pedagogico Territoriale di Gallarate, rete di soggetti coinvolti nel sistema integrato di educazione e istruzione dagli 0 ai 6 anni..